martedì 9 giugno 2015

Care Amiche e Amici Il Decalogo del FLUISMO, contenuti e approfondimenti


Dal momento che il termine FLUISMO è arrivato come una intuizione, un dono, un sogno e i sogni vanno rispettati perché ci aprono la via per vedere cose in modo nuovo, a volte così irrazionali da aprire la nostra mente cosciente a qualcosa di più grande di noi, ci siamo preoccupate, Francesca ed io, come prima cosa di verificare il significato di questa parola. Questa parola non c’era né sul dizionario della lingua italiana, né sulla Treccani on line e neanche su Google, anzi il web addirittura, in molte lingue diverse chiedeva, a noi chi fossimo. Quindi siamo andate a cercare il termine più vicino a Fluismo che era il verbo  fluire. 
Fluire dal latino fluere ovvero scorrere, detto di liquido oppure scorrere con scioltezza a proposito della parola o della voce.
Ma questa definizione non aveva nulla a che fare con il Fluismo. Solo qualche giorno fa dalla Grecia antica sono venuti in nostro aiuto.
Per sapere cosa significa Fluismo dobbiamo tornare indietro nel tempo. Immaginarci di assistere al dialogo fra due filosofi Socrate e Cratilo pressappoco intorno all’anno 50 a.C. 
Socrate chiede “Che importanza hanno i nomi e cosa diciamo che essi compiono di bello?”
Cratilo risponde “A me pare che insegnino”. E’ utile, dunque, conoscere la correttezza e la natura dei nomi.
È  Platone che riporta questo dialogo nel suo testo dal titolo Cratilo  sull’importanza delle parole e afferma che  l’Etimologia e la filosofia sono le due strategie comunicative a cui è necessario fare riferimento.
L’etimologia del termine fluire è, secondo Platone, legata a due momenti. Il primo momento consiste nel provare un sentimento di gioia/letizia. Il secondo momento è la facilità con cui diffondiamo, riusciamo a diffondere questo sentimento.
Dove nasce? Nell’Anima. Lo diffondiamo attraverso l’anima. E come lo diffondiamo? Con facilità.
Questa è l’etimologia di fluire: fluire con facilità una facilità che non subisce ostacoli perché viene dall’Anima e l’Anima non conosce condizionamento.
Il FLUISMO è evidenziato dunque da un movimento positivo, in quanto non trova impedimenti, ma risulta effusivo, agevole, ordinato. FLUISMO E’ EFFUSIONE DELL’ANIMA.
È questo che intendiamo dire Francesca Benedetti ed io quando parliamo di questa nuova corrente di pensiero.
Ecco, dunque, da dove è nato il Fluismo da questa effusione dell’Anima che sorge spontanea, ‘incolta’ non si è servita di testi accademici o di dogmi ma di altri canali per comunicare con noi.
Vorremmo ricordare che, naturalmente questo tipo di comunicazione dell’Anima è aperta a tutti indistintamente.
Adesso che abbiamo visto che cosa è il Fluismo e da dove nasce vorremmo toccare un altro aspetto: a cosa serve? Il Fluismo serve a comunicare qualcosa a qualcuno nel suo modo tutto speciale. 
Secondo la Teosofia di Rudolf Steiner  tutte le entità del pensiero umano hanno un’egregora formata dal suo stesso contenuto. Quindi, va da sé, che i nostri pensieri e attitudini personali diventino di fondamentale importanza. Tutto deve concorrere a nutrire, rafforzare, abbellire quest’immagine che abbiamo del Fluismo, perché quest’immagine siamo noi stessi e, dunque, se noi ci amiamo e abbiamo una buona autostima non permetteremmo mai che qualcuno si rivolga a noi stessi se non in termini puri e cristallini, ricchi di immagini chiare e costruttive.
Per chi ancora non lo sapesse, tutti gli esseri umani qui sulla terra sono delle radio rice-trasmittenti. Tutte le parole e i pensieri che formuliamo si racchiudono in una bolla che ci sovrasta dall’alto e, al momento opportuno, il contenuto di questa bolla ci ritorna indietro con effetto boomerang perché siamo stati noi a ‘lanciarla’ nello spazio.  Questo vale per i singoli individui, come per le società costituite, le nazioni, i popoli. Questa è una Legge Universale che spiega il modo di comunicare dell’Universo.  È molto importante comprenderla.
Dunque esiste  un’ egregora del Fluismo perché lo abbiamo pensato, ne abbiamo parlato, lo abbiamo ‘coccolato’. Circa 100.000 presenze sul web lo hanno pensato o nominato almeno una volta. Qui, in questa egregora  lo sguardo dell’anima spazia libero per scorge le dinamiche che muovono gli ingranaggi dell’Universo. 
Data la vastità che ci sovrasta e che mai avremmo pensato di ‘muovere’, Francesca ed io non possiamo né vogliamo esercitare un controllo come neppure possiamo conoscere i veri pensieri, desideri e atteggiamenti delle persone che, direttamente o indirettamente, prendono parte a questo ‘Disegno’ e che, a volte, umanamente parlando, non sempre risultano essere, nel loro percorso, arrivati su una via di luce che tutti, peraltro, possono raggiungere. Bene inteso,  tutti devono assumersi la responsabilità dei propri pensieri ma va da sé che spesso questi si rivelino una illusione. L’illusione, si sa, incatena l’energia e ristagna come una palude. 
Francesca ed io preferiamo contemplare una visione fluida e viva, una visione che sia personale e collettiva allo stesso tempo. Per questo motivo, preferiamo prendere distanza da tutto ciò che ci intrappola e ci allontana dal nostro impegno personale e, allo stesso tempo, ci fa accogliere con gratitudine le persone che condividono, innanzi tutto con se stesse e, poi con noi, sentimenti di gioia e di apertura per poi donarli all’altro.
Questo atteggiamento, che ci unisce fortemente, ci regala la chiarezza necessaria per non farci sopraffare dall’attaccamento, di chi, se pur inconsciamente, si sia  avvicinato o si avvicinerà  al Fluismo pensando di negoziare quello stato fluido del sistema Universale.
In una parola, Francesca ed io non desideriamo interferire con il libero arbitrio, ma desideriamo che le persone si sentano libere nelle proprie scelte di vita, proprio come noi desideriamo non diventare famose né ricche ma solo sforzarci di mantenere limpida e integra l’egregora del Fluismo proprio come abbiamo fatto fino ad ora.
In quest’egregora il Fluismo  ha anche un colore che è quello dell’oro del Sole: l’infinita abbondanza della luce che illumina e circonda tutte le cose, il punto fermo attraverso cui tutto gravita. 
In quest’egregora il Fluismo ha anche dei protettori. Se iniziassimo a parlare di Angeli per dirvi che l’Angelo solare che protegge il Fluismo si chiama Mihael e accorda alla sua egregora un elevato potere espressivo dove i sentimenti di gioia vengono posti in evidenza, in risalto, voi direste che forse stiamo esagerando, che ciò che affermiamo è pura utopia.
È pura utopia? E se anche fosse? Perché rimuovere dalla nostra mente il disegno di poter appartenere ad un’egregora fatta di arte, di artisti. Un’isola incontaminata proiettata in una dimensione spazio-temporale indefinita, e poter realizzare un linguaggio artistico comune che possa ritornare sulla terra per una convivenza più felice? 
L’egregora del Fluismo è un campo limpido dove poter realizzare il quadro che non siamo mai riusciti a dipingere, la musica che vorremmo comporre, la prosa e la poesia che vorrebbero arrivare direttamente al cuore dell’uomo, insomma un logos, una legge universale che faccia innamorare gli artisti veri, quelli dell’Anima, a prima vista. Dove tutto sia regolato dall’onestà intellettuale e dall’etica professionale e non dalla dipendenza che abbiamo per qualcuno o per qualcosa. Perché la mente ci inganna e ci dice che è giusto per noi mentre, invece, ci usa per impedire che si manifestino alcuni aspetti della nostra crescita. A voi la scelta!
Appare dunque il Fluismo in una tensione inevitabile fra idealismo e realismo ma perché non possiamo sognare un futuro a misura dell’uomo spirituale, perché non assumerci la responsabilità del nostro universo interiore?
E se anche l’utopia venisse considerata come semplice sogno? Cosa c’è di più bello per un essere umano se non la possibilità inseguire i suoi sogni, ritornare bambino e sognare? Perciò diamo il benvenuto, innanzi tutto, agli artisti di se stessi.
E se l’artista non fosse ‘impastato’ di gioia e letizia? Il Fluismo, se egli lo desidera, potrebbe prenderlo per mano per ricondurlo a quel sogno dell’anima.
Perché è sempre lì in quella direzione che lo porterebbe il suo sogno quello di realizzare il BELLISSIMO  e comunicare il BELLISSIMO che in questo contesto sottintende la figura Cristica così come la fede in un unico Dio comune a tutte le genti.
QUESTO INTENDE COMUNICARE IL FLUISMO: IL BELLO AFFINCHE’ IL BELLO CI  RITORNI.
Vorremmo chiudere con una semplice riflessione prima di leggere il Decalogo che interessa direttamente gli artisti che desiderano appartenere al Fluismo:
Come dicevamo è importante l’etimologia del nome,  sappiamo anche che in  nomen omen il destino di un uomo è nel suo nome, così nel termine Fluismo è racchiuso tutto il destino di questa corrente artistica. Ora sta a voi scegliere o meno di farne parte.


                                                    Il Decalogo del Fluismo

Partendo dal presupposto che la comunicazione anche quella artistica è fatta di due momenti, uno di andata e l’altro di ritorno l’artista del Fluismo

Deve trasmettere
-  Un messaggio positivo in qualsiasi tipo di arte che venga espressa o rappresentata.
- L’espressione di un sentimento di gioia, gratitudine, riconoscenza, un sentimento positivo per qualsiasi aspetto della vita.
Deve essere:
-  In collegamento diretto, prima col suo universo interiore, con la conversione al bello, poi, con l’Universo intero per esprimere tolleranza, fratellanza, unione. Siamo tutti sotto lo stesso cielo.
-  Attratto dalla multiculturalità dove regna il bello della diversità, la ricchezza di ciò che non si conosce, sempre tenendo conto del messaggio positivo.
- Aperto al sociale per promuovere la speranza, l’attesa e la certezza della risoluzione.
- L’artista del Fluismo è un uomo positivo a tutto tondo, consapevole, responsabile dei contenuti e dei messaggi della sua produzione artistica.
Deve sapersi arrendere:
- Al concetto che la sua produzione artistica si serve, naviga e si espande attraverso un potere superiore a cui è necessario sapersi arrendere. 
- E prendere distanza dai sentimenti negativi, dagli attaccamenti, dal bisogno di dipendere, di controllare. Solo così si potrebbe aprire alle numerose possibilità che esistono, alla grandezza della sua identità Universale che va oltre la fama e la ricchezza.
-  Al fatto che non esiste, in tutte le forme d’arte che sposano il Fluismo, uno stile o una modalità espressiva propria del Fluismo.
 - Alla unicità espressa dal nome. Il Fluismo è effusione dell’ANIMA e dunque unica nella sua espressione, sacra e inviolabile.